Possono i nostri amici animali avere problemi oculistici? Come faccio a capirlo?

12 Ottobre, 2016
Possono i nostri amici animali avere problemi oculistici? Come faccio a capirlo?

a cura del medico veterinario Federica Boccia specialista in oftalmologia

 

 

Certamente i  nostri amici animali possono presentare un notevole numero di malattie oculari, dalle più acute come quelle traumatiche a quelle croniche e più subdole. Queste ultime possono comparire lentamente ed aggravarsi notevolmente prima che il proprietario se ne accorga. Per questo motivo è importante controllare sempre gli occhi dei nostri amici animali e appena notate qualcosa di anomalo come (un occhio rosso, dolente, chiuso, che lacrima molto o con alterata trasparenza) non perdete tempo a contattare un consulente di oftalmologia veterinaria.

 

 Quali sono le più comuni patologie che possono colpire i nostri amici a quattro zampe?

 

Congiuntivite:  La congiuntivite è un’ infiammazione della membrana che ricopre sia il rivestimento interno della palpebra, sia la porzione bianca dell’occhio. I comuni sintomi che si presentano sono in genere arrossamento più o meno intenso dell’occhio, dolore, frequente ammiccamento e quasi sempre è associato a scolo mucoide o mucopurulento. Le cause di congiuntivite possono essere molteplici: di natura batterica, virale, allergica o causata da irritazione o lacrimazione insufficiente, per cui un’accurata visita specialistica sarà in grado di evidenziarne la causa per garantire una terapia mirata ed efficace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cheratocongiuntivite secca (KCS): La cheratocongiutivite secca è una patologia che si riscontra quando le ghiandole lacrimali non riescono a garantire una lacrimazione sufficiente per l’occhio. Le cause possono essere diverse; si conoscono KCS di tipo idiopatico con origine autoimmune, per aplasia o ipoplasia (mancata o ridotta formazione delle ghiandole lacrimali) come avviene in particolar modo a razze come lo York Shire terrier o il Chihuahua, o molto spesso può essere una conseguenza di una chirurgia non ben eseguita del riposizionamento della terza palpebra in caso di eversione. In questo caso, la rimozione della ghiandola della terza palpebra al posto del solo riposizionamento di quest’ultima in sede può predisporre a cheratocongiuntivite secca anche a distanza di mesi o anni. La patologia può interessare uno o entrambi gli occhi e può manifestarsi con carattere acuto o cronico. Il primo segno clinico spesso è il dolore causato dalla diminuzione del film lacrimale sulla superficie corneale. Una delle prime anomalie sottolineate dai proprietari è la presenza di uno scolo mucoso molto denso reso in questo modo proprio a causa dell’alterazione della composizione del film lacrimale, in particolare in corso di KCS si nota una riduzione della fase acquosa. E’ di particolare importanza diagnosticare quanto prima possibile la KCS in quanto questa patologia è molto spesso accompagnata da ulcere corneali o nei casi più gravi da endoftalmite e perforazioni corneali. Le razze canine maggiormente colpite sono: Bulldog inglese, West Highland withe terrier, Cavalier King Charles Spaniel, Shihzu, Carlino, Cocker Spaniel americano, Schnauzer nano, Yorkshire terrier, Pechinese e Samoiedo. Nel gatto, alterazioni del fil lacrimale si riscontrano in caso di agenesia palpebrale o in concomitanza dell’infezione da FHIV.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ulcerazione corneale: Consiste in una lesione della superficie oculare trasparente, la cornea. L’ulcera corneale rappresenta un’emergenza medica che deve essere trattata tempestivamente per evitare gravi danni oculari. Si tratta di una patologia particolarmente dolorosa per i nostri amici animali che si manifesta, inoltre, con fotofobia, intensa lacrimazione e malessere generale del soggetto. Molte sono le cause che possono portate alla formazione di un’ulcera, ma la maggior parte delle volte le cause traumatiche sono quelle più frequenti. L’ulcera assume l’aspetto di un cratere dove si evidenzia una perdita di tessuto corneale, essa se trascurata può diventare più profonda compromettendo anche la funzione visiva. Un tempestivo intervento da parte del medico veterinario, nonché la corretta terapia o, nei casi più gravi il ricorso alla chirurgia sono in grado di dare ottimi risultati.

 

 

 

 

 

 

 

 

Cataratta: Per cataratta si intende la progressiva degenerazione del cristallino, la struttura che permette la messa a fuoco delle immagini sul fondo dell’occhio, che può causare cecità sia nel cane che nel gatto. La trasparenza del cristallino è consentita dal basso contenuto di acqua e di elevate concentrazioni di proteine variabili anche con l’età. Come tutti gli altri organi, anche il cristallino è soggetto ad un processo di invecchiamento che, nei nostri amici animali, inizia intorno ai 7-8 anni di età. Nonostante questo, però, in alcune razze la cataratta ha un carattere ereditario e per questo motivo occorrerebbe effettuare una visita precoce dal veterinario oftalmologo per appurare lo stato di salute o per poter intervenire il più presto possibile. Per questo tipo di patologia non c’è terapia medica, ma la risoluzione avviene solo per via chirurgica. Ad oggi, l’intervento di cataratta sia nel cane che nel gatto viene effettuato con un ampio margine di successo.

 

 

 

 

 

 

 

Glaucoma: Il glaucoma viene comunemente definito come una patologia che provoca un’alterazione definitiva del nervo ottico e delle cellule gangliari della retina con diminuzione del campo visivo conseguente ad un aumento della pressione endoculare. In veterinaria, come in medicina umana, il glaucoma non viene considerato una malattia a se, piuttosto consiste in un insieme di patologie che hanno come caratteristica comune un errato deflusso dell’umor acqueo con conseguente aumento della pressione endoculare. Vi sono alcune razze canine che sono più predisposte allo sviluppo di glaucoma primario come ad esempio il Cocker Americano, Basset Hound, Chow Chow, Boston Terrier, Fox Terrier a pelo ruvido, Siberian Husky, Barbone nano, Akita Inu che possono presentare un’anomalia idiopatica dell’angolo iridocorneale. Il glaucoma primario nel gatto invece è molto raro, si può osservare solo in alcune razze come il Siamese o il Burmese. Le cause di glaucoma secondario possono invece essere molteplici sia nel cane che nel gatto per questo motivo una visita oculistica approfondita sarà in grado di individuarne la causa e scegliere la terapia adeguata.

 

 

 

 

 

 

 

Come sempre la prevenzione è sempre raccomandabile per evitare complicazioni e poter intervenire in tempo in caso di insorgenza di patologie oculari.

Effettuare giornalmente la pulizia degli occhi dei nostri pet può essere fondamentale per controllare lo stato di salute dei loro occhi rimuovendo ad esempio le cispe intorno agli occhi. Bisogna tener presente che le gli animali producono diversi tipi di cispe e che queste si possono presentare per vari motivi. Le cispe normali sono quelle bianche e dure che si trovano all’infuori dell’occhio. Queste possono essere pulite semplicemente passando una garza un po’ inumidita sul volto dei vostri animali, ma, nel caso in cui queste ultime abbiano una consistenza più dura del normale, vengano prodotte più abbondantemente o presentino una colorazione diversa non esitate a contattare il vostro Medico Veterinario Oftalmologo!

 

La salute e la bellezza dei nostri amici a quattro zampe passa dai loro occhi!!

 

 “Fissa il tuo cane negli occhi e prova ancora ad affermare che gli animali non hanno un’anima”.
  (Victor Hugo)

 

Alcuni consigli per applicare correttamente il collirio o la pomata oftalmica che il Veterinario ha prescritto al tuo amico a quattro zampe:

Come mettere il collirio al vostro cane o gatto

  1. Rimuovere tutto lo scolo intorno all’occhio con il prodotto che il Medico Veterinario vi ha consigliato.
  2. Attenersi scupolosamente alla posologia indicata dal vostro Medico Veterinario.
  3. Tenere il flacone tra il pollice e l’indice di una mano e mettere l’altra sotto la mandibola del vostro pet per tenergli sollevata la testa.
  4. Inclinare la testa del vostro pet all’indietro e, per evitare che chiuda gli occhi, usare le dita libere per tenergli le palpebre aperte.
  5. Tenere il flacone vicino all’occhio,  ma NON toccare la superficie esterna dell’occhio .
  6. Far cadere le gocce sul globo oculare, poi lasciargli andare la testa.
  7. Il vostro pet comincerà a battere le palpebre spargendo così il farmaco sulla superficie dell’occhio.
     

Come mettere la pomata oftalmica al vostro cane o gatto

  1.  Rimuovere tutto lo scolo intorno all’occhio con il prodotto che il Medico Veterinario vi ha consigliato.
  2. Attenersi scupolosamente alla posologia indicata dal vostro Medico Veterinario.
  3. Aprire delicatamente la palpebra superiore ed inferiore
  4. Tenere il tubetto parallelo alla palpebra inferiore e applicare l’unguento sul margine della palpebra. Attenzione a NON toccare la superficie dell’occhio con il tubetto.
  5. Massaggiare contemporaneamente e con delicatezza la palpebra superiore ed inferiore per spargere l’unguento.

 
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