IPERTENSIONE: il punto di vista oculistico

14 Novembre, 2019
IPERTENSIONE: il punto di vista oculistico

A cura del Dr. Massimiliano Pizzuto, oculista.

IL PUNTO DI VISTA OCULISTICO: nell’ambito degli organi bersaglio dell’aumento della pressione sanguigna, ossia dei distretti che subiscono maggiore danno dall’ipertensione, l’occhio rappresenta la sentinella più esplorabile. L’occhio infatti può drammaticamente allertare direttamente il proprietario stesso che può trovarsi di fronte ad eventi iperacuti, ossia improvvisi, a carico dell’organo o della sua funzione. Infatti frequentemente, la’ dove la prevenzione assicurata dai controlli suddetti non sia garantita, la presentazione del paziente iperteso è per IFEMA, sangue in camera anteriore (“occhio pieno di sangue”), o per CECITÀ IMPROVVISA. Troppo tardi, la retina è distaccata il vitreo è emorragico o ancora l’ifema cronicizza, possiamo migliorare le cose ma i danni sono ingenti o irreversivbili rendendo impossibile talvolta aiutare il paziente a rivedere di nuovo. Ma, se da una parte questi rappresentano i segni drammatici e terminali di una patologia non controllata, d’altra parte il vostro oculista veterinario di fiducia può identificare segnali più sottili e ancora reversibili del danno oculare da ipertensione supportando l’internista nel controllo nella malattia, piccole emorragie retiniche e tortuosità dei vasi retinici sono i primi segni che ci pongono l’accento sulla cosiddetta RETINOPATIA IPERTENSIVA. La visita oculistica prevede l’esame del fondo dell’occhio tramite l’OFTALMOSCOPIA che ci permette di osservare direttamente la retina e cogliere le variazioni dal normale. La retina è un espansione del sistema nervoso centrale ( altro organo bersaglio dell’ipertensione) e per questo ci consente la visualizzazione diretta di vasi sanguigni e di tessuto nervoso dandoci l’idea di ciò che sta accadendo anche nel cervello del nostro amico a quattro zampe. Risulta quindi evidente che il controllo della pressione sistemica ripetuto nel tempo consente una corretta interpretazione dei valori pressori e che la visita oculistica dovrebbe essere inserita nei controlli di base di tutti i soggetti a rischio fornendo un valido supporto all’internista per la diagnosi precoce.


 
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